APRIAMO QUESTA SEZIONE DI "ELEMENTI DI DISCUSSIONE" CON PARTE DEL CARTEGGIO INTERCORSO TRA LA DOTT.SSA CHIARA LESTUZZI (CHE CE LO HA INVIATO) ED IL GIORNALISTA ALESSIO GAGGIOLI DEL "CORRIERE FIORENTINO".



Premessa: Sono una cardiologa che si occupa da 25 anni di oncologia e conosco professionalmente il prof. Macchiarini dal 1994, in quanto esperto di tumori toracici e appartenente alla scuola del prof. Dartevelle che all’epoca era uno dei pochi al mondo in grado di operare i tumori infiltranti il cuore e i vasi.
Negli anni l’ho consultato più volte per casi clinici difficili. La mia stima per lui è cresciuta sempre più nel tempo, ben prima del trapianto di trachea per cui è diventato famoso. Leggendo quello che i giornali hanno scritto di lui e che in molti casi mi sembrava una distorsione di fatti che conoscevo bene, ho scritto per esprimere la mia opinione.
Alcuni giornali hanno pubblicato le mie osservazioni, qualche giornalista mi ha anche chiamato permettendomi di confrontarmi con lui; comunque quasi tutti sono stati equilibrati nel riportare le voci pro e contro. Invece il Corriere Fiorentino ha avuto negli ultimi mesi un atteggiamento costantemente ostile, e si è dimostrato sordo a ogni tentativo di ribattere alle affermazioni calunniose (es. che Macchiarini avesse millantato l’invito ad andare al Karolinska). 
A un certo punto ho scritto alla redazione del Corriere Fiorentino la mail sottostante, a cui ha risposto Alessio Gaggioli (autore degli articoli) e da cui è nato uno scambio di mail che qui vengono riportate in ordine cronologico e (a parte qualche taglio per eliminare riferimenti ad altre persone e per brevità) in modo integrale per quel che riguarda le mie. Ho evidenziato in grassetto i concetti salienti per facilitare la lettura.

Nota  a margine: non ho MAI ricevuto i promessi pdf degli articoli. 


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§ Da: clestuzzi@cro.it [mailto:clestuzzi@cro.it]
Inviato: mercoledì 2 febbraio 2011 14.02
A: Corriere Fiorentino
Oggetto: redazione
 
La mia lettera precedente - riguardante il fatto che il Corriere Fiorentino avesse scritto il 28/08/2010 una paginona sul prof. Macchiarini intitolata "Macchiarini al Karolinska? Non ci risulta" [vedi la Rassegna Stampa su questo sito], e si fosse poi ben  guardato dal riportare il trapianto di laringe e trachea eseguito a Sacramento da Macchiarini quale rappresentante del Karolinska, all'interno del quale, dunque, non poteva che lavorare davvero - NON è stata pubblicata.
In compenso dopo un altro trapianto di trachea eseguito a Firenze, si rilanciano illazioni su presunte irregolarità delle  procedure seguite da Macchiarini (Macchiarini, che nessun giornalista ha interpellato per sentire la sua versione, a me ha detto che le cellule staminali vengono preparate non da lui, ma in un laboratorio autorizzato che si occupa anche della banca di staminali da cordone ombelicale, e che il protocollo al Comitato Etico è stato presentato già diversi mesi fa, ma che davanti ad un caso urgente ha ritenuto etico intervenire anche senza aspettare i tempi (lunghissimi) del Comitato. O invece avrebbe dovuto dire al paziente con tumore della trachea: "Tra sei mesi o un anno, quando sarà finito l'iter del Comitato Etico, se ancora lei è vivo, venga pure che la opero"...?).
Ieri pomeriggio (notizia lanciata da diverse agenzie già in serata) c'è stato un incontro ufficiale di 3 rappresentanti del Karolinska (dove secondo il Corriere Fiorentino "nessuno lo conosceva")  con i dirigenti di Careggi,  per la costituzione di un Istituto Europeo delle  vie aeree, un progetto di  Macchiarini. Ma di nuovo il Corriere Fiorentino tace.
Mi pare chiaro che qui non si tratta tanto di disattenzione, ma piuttosto di un preciso atteggiamento diffamatorio, per il quale ogni "si dice" negativo viene pubblicato con grande risalto, mentre le notizie positive (favorevoli per Macchiarini) e verificabili da chiunque, invece no.
A casa mia questa si chiama malafede.
Da chi si fa imbeccare il giornalista Alessio Gaggioli..?


Chiara Lestuzzi

Centro di Riferimento Oncologico, IRCCS, Aviano,(PN)


A questa mail il Gaggioli ha risposto che si pone e pone le stesse domande che si pone la comunità scientifica. Affermava di aver scritto diversi articoli (pubblicati sulla versione cartacea del Corriere Fiorentino) in cui parlava dei successi di Macchiarini e proponeva di mandarmi i relativi pdf. Inoltre dice di aver scritto nell'articolo incriminato di non aver scritto che non sarebbe diventato professore ma tutt'al più visiting professor, che corrisponde al professore a contratto, come infatti è diventato 




Da clestuzzi
A Alessio.Gaggioli@corrierefiorentino.it
Data:  02/02/11
Oggetto Re: redazione

Come appare chiaro dal mio indirizzo, io non ho accesso alla versione cartacea del Corriere Fiorentino, ma solo agli articoli che vengono messi nel sito WEB o il cui pdf viene riportato da qualche rassegna stampa.
Quindi non ho la possibilità di vedere tutto.
Comunque lei mi conferma, implicitamente, che la notizia del trapianto di laringe e trachea non è stata data.
Nell'articolo del 30/08/2010 (l'ho ben riletto) lei dice testualmente che nessuno ne sa niente, non che "tutt'al più" sarebbe diventato Visiting Professor.

E chi le dice che la qualifica di "Visiting" non sia stata voluta proprio per permettere a Macchiarini di continuare la sua attività clinica anche altrove, invece che solo a tempo pieno a Stoccolma?
Professor: Regardless of the hiring mechanism, to qualify as a professor, the applicant must have a PhD degree, a strong publication record, proven teaching skills, and have served as the main supervisor for PhD students who have successfully obtained their PhD. The title of professor in Sweden is similar to a tenured, senior, full professor in the USA. Tillförordnad professor / Adjungerad professor / Gästprofessor: usually works on a part-time basis (typically less than 50%) and has his/her main employment elsewhere. Individuals are usually directly recruited without any competitive selection process. Despite the lack of competition, the formal requirements typical coincide with the requirements necessary to be appointed as professor).
Rimane la domanda fondamentale: perché l'Università di Firenze non ha ritenuto adeguato un curriculum che UCL, Harvard e Karolinska hanno trovato buono?
Ed inoltre, dal fatto che tre professori del Karolinska si muovano per un progetto che coinvolge Firenze grazie a Macchiarini, mi pare si possa a ragione dedurre che il suo peso specifico, nel panorama scientifico internazionale, deve essere grande, e dunque, invece di fare tanto gli schizzinosi e mettergli i bastoni tra le ruote, forse i fiorentini dovrebbero ringraziare il cielo che Macchiarini sia toscano e che sia così terribilmente affetto da amor di patria, da ostinarsi ancora a provare a fare qualcosa di utile per la Toscana.
Vorrei anche chiederle, per favore, il riferimento bibliografico in cui Lancet chiede il follow-up?
Del trapianto del bambino irlandese effettuato a Londra in marzo 2010 hanno scritto (e pubblicato foto) molti giornali a fine luglio, quando è tornato a casa. E così della paziente americana (trapianto eseguito a fine ottobre) abbiamo le immagini e un follow-up di 3 mesi. Quanto alle due pazienti operate a Careggi, Macchiarini a me ha detto che i dati di follow-up sono in mano ad un rappresentante del Comitato Etico che non è quello intervistato.
Per pubblicare su qualche rivista dati di follow-up a lungo termine bisogna aspettare di avere un certo numero di pazienti seguiti tutti per molti mesi: come si possono pubblicare i dati di pazienti operati solo da poche settimane..? Sicuramente sono vivi, altrimenti lo si sarebbe saputo. 
Inoltre, se lei è tanto ansioso di chiarezza, come mai non ha mai parlato direttamente con Macchiarini per chiedergli la sua versione dei fatti..? E magari scoprire che (come nella sua "indagine" al Karolinska in agosto) lei forse ha parlato con le persone sbagliate..? O che un articolo con i dati di follow-up è già stato presentato ad una rivista ed i dati ad un congresso..?
Lei conosce i tempi di pubblicazione degli articoli scientifici..? Su certe riviste si tratta anche di 10-12 mesi!
E tuttavia sulla sua tecnica Macchiarini ha già pubblicato parecchio negli ultimi 2 anni: vada a guardare su PubMed
.
 
L'impressione che lei si faccia imbeccare da qualcuno nasce proprio da questo: ha pubblicato tanti "si dice", ha intervistato i critici, ha esaltato le ombre... Ma ha mai provato a manifestare a Macchiarini direttamente i suoi dubbi..?
Se non l'ha fatto, questa è una colpa.
 
Chiara Lestuzzi, MD

La risposta di Gaggioli è che Macchiarini non vuole parlare con lui, e ripete che tutti hanno sottolineato da subito la necessità di un follow-up. Poi ribadisce che secondo lui “visiting professor” corrisponde a “professore a contratto”

 

.


Da C. Lestuzzi a Gaggioli
2/2/2011

Appunto, i commenti pubblicati in dicembre 2008 quando è stato annunciato il primo trapianto effettuato 6 mesi prima, logicamente ponevano il problema del follow-up a lungo termine; ma il follow-up di un solo caso dice poco.
Qualcuno ha chiesto ADESSO di vedere il follow-up?
Sul perché uno non abbia pubblicato i dati degli altri operati, le ho già risposto: io non so se ci sia un articolo già in esame su qualche rivista, o in quali e quanti congressi li abbia riportati. Comunque in una tecnica nuovissima, con pochi casi operati finora, non è possibile fare un articolo che riporti pro e contro in modo affidabile. E non si può pubblicare ogni tre mesi un articolo su come vanno i primi due, poi i primi 4, poi i primi 6 casi...
Sul protocollo di ricerca: Nelle tecniche nuove è uso fare alcuni casi pilota prima di imbastire un protocollo.
Sul titolo di Visiting Professor, il nome può essere lo stesso, ma i requisiti sono diversi in Italia ed in altri paesi. In Svezia sono richiesti gli stessi requisiti del Professore Ordinario, solo che il contratto non è a tempo pieno o indeterminato
; soprattutto in Italia gli incarichi di insegnamento sono affidati più per amicizia personale che per qualità scientifiche.
Io mi sono documentata per quanto mi è possibile non abitando a Firenze sinceramente, fino a qualche giorno fa, credevo che tutti gli articoli a stampa finissero dopo un po' di tempo sul sito; se poi questo non è vero, e gli articoli favorevoli non li mettete sul sito, non può accusarmi di aver giudicato senza documentarmi.
Io giudico quello che posso leggere
.

Al Karolinska, comunque, Macchiarini c'è andato, quindi lei a suo tempo ha chiesto alla persona sbagliata. Io sostengo Macchiarini perché lo conosco da molti anni come medico, ed è il più competente ed onesto chirurgo con cui ho avuto a che fare. Non mi interessano i trapianti di trachea, mi interessano molte altre operazioni che lui sa fare e l'onestà con cui valuta i malati complessi.
E mi interessa avere un punto di riferimento in Italia, perché voglio evitare di mandare i pazienti all'estero. Quindi se lui potesse fare quello che vuole, cioè insegnare a qualche giovane di talento, io sarei felice.
I trapianti di trachea e la ricerca ad alto livello la può fare anche all'estero, dove non c'è tanto malanimo nei suoi confronti.
Il dubbio che lei sia "imbeccato" nasce dal fatto che
non c'è nessuna notizia di agenzia che parli di una richiesta dell'AIFA, come non c'è nulla - a parte il suo articolo - che ponga il dubbio sul protocollo di ricerca.
Come mai le è venuto in mente di andare a fare queste domande? Non perché lo ha suggerito qualcuno ostile a Macchiarini dall'interno di Careggi
..?

Chiara Lestuzzi, MD

 




Da CLestuzzi, 
a Giaggioli,
2/2/2011

Già che non ho accesso all'edizione cartacea, può mettere sul sito gli articoli che mancano, oppure mandarmi i pdf (inclusa la precisazione odierna dell'AIFA sul problema staminali)?

Intanto, in questo articolo, è riportato il follow-up a 18 mesi della prima trapiantata.

Moving towards in situ tracheal regeneration: the bionic tissue engineered transplantation approach.
Bader A, Macchiarini P.
Centre for Biotechnology and Biomedicine, Department of Applied Stem Cell Biology and Cell Techniques, University of Leipzig, Leipzig, Germany.
Abstract

In June 2008, the world's first whole tissue-engineered organ - the windpipe - was successfully transplanted into a 31-year-old lady, and about 18 months following surgery she is leading a near normal life without immunosuppression….Given the long-term safety, … we have investigated a novel alternative concept how to fully avoid in vitro cell replication, use the human native site as micro-niche, potentiate the human body's site-specific response … in full respect of sociological and regulatory prerequisites. This approach and ongoing research in airway transplantation is reviewed and presented here.
PMID: 20406329 [PubMed - indexed for MEDLINE]

Poi, sa perché mi appassiono tanto alle vicende di Macchiarini..?
Perché mi sono rivolta a lui più volte negli anni quando mi trovavo a che fare con tumori maligni del cuore di difficile approccio, e mi ha dato sempre ottimi consigli. E quando in novembre 2008, mi ha detto che stava andando a Londra per la conferenza stampa con cui si annunciava il primo trapianto di trachea, mi è sembrato molto giù. Gli ho chiesto perché e la sua risposta è stata: "Vedi, sono italiano, vado ad annunciare un intervento rivoluzionario e ci devo andare in rappresentanza della Spagna!".
Ai primi di gennaio 2009 mi ha telefonato e mi ha detto "Il prof. Gensini mi ha offerto una cattedra per chiara fama a Firenze. Comunque gli ho detto di no: sono già professore a Barcellona!". Poi ha cambiato idea, grazie soprattutto alle insistenze di Rossi che lo voleva assolutamente a Careggi.
Quando ci siamo incontrati, ai primi di giugno, e mi ha raccontato come fosse difficile abituarsi alle farraginosità ed ai tempi lunghi dell'Italia, dovendo impiantare un laboratorio di ricerca, e che era stato convocato dal ministro della Sanità inglese, che di ricerca delle staminali per tutta l'Inghilterra, e gli voleva affidare il laboratorio gli ho detto "Sinceramente, rientrare in Italia è da pazzi. Chi te lo fa fare..?". E lui "Che vuoi, sono toscano. Come chirurgo nella mia specialità sono al top. Voglio dedicarmi alla ricerca. e voglio insegnare ai giovani in Italia. La gente non deve andare da Macchiarini, deve trovare vicino a casa tanti bravi come lui. E non è giusto che per imparare uno debba andare all'estero, come ho fatto io".
A settembre 2009 gli ho chiesto al telefono come andava con Firenze e lui mi ha detto "Sai mi è successa anche una cosa..." e dal tono sembrava una cosa brutta, "...mi hanno chiamato dal Karolinska per affidarmi il laboratorio di ricerca sulla medicina rigenerativa. E' difficile dire di no al Karolinska". "Allora rinunci a Firenze?" "Io vorrei cercare di fare tre laboratori che seguano diversi filoni, ma lavorino in coordinazione: a Stoccolma, a Firenze ed a Londra".
Quindi io so che le trattative con il Karolinska erano già cominciate da quasi un anno quando ha fatto quell'uscita in conferenza stampa.
Solo per amore della Toscana ha temporeggiato con Stoccolma ed ha cercato il modo di conciliare il suo bisogno di andare avanti con le ricerche e quello di dare qualcosa alla sua terra d'origine.
Un'altra cosa che mi aveva detto mesi fa e che mi ero tenuta per me (poi l'ha raccontata alla De Bac, quindi non è più un segreto), è stata che suo padre - ex partigiano - prima di morire gli aveva chiesto di fare qualcosa per la Toscana. Ed ha aggiunto: "Mi dispiace che mi venga impedito di mantenere la mia promessa".
Le basta questo per capire che non sono affascinata da un dottor Frankenstein, ma di uno scienziato che è soprattutto un grande uomo? E che non merita di essere stritolato in una lotta tra poteri in cui lui non c'entra nulla..?

Chiara Lestuzzi, MD



A questa mail Gaggioli ha risposto accusandomi di giudicarlo senza essermi documentata sui suoi articoli (che peraltro non mi ha mai spedito) e muovendo una lunga  serie di critiche a Macchiarini e dice che anche Lancet, una delle più autorevoli riviste del mondo, ha posto le stesse domande” e cita le pagine in cui queste domande sono state poste. Nelle  pagine citate compaiono delle lettere di altri autori che fanno le loro osservazioni e la risposta di Macchiarini ad ognuno di loro. A queste critiche  ho risposto punto per punto nella mail sottostante (le parti in blu sono le affermazioni di Gaggioli, in nero la mia replica)




Da: Chiara Lestuzzi [mailto:clestuzzi@cro.it]
Inviato: martedì 8 febbraio 2011 18.09
A: Gaggioli.alessio
Oggetto: domande senza risposta

Caro sig. Gaggioli,  
non avendo ricevuto da lei i promessi pdf dei suoi articoli (che non sono visibili sul sito e quindi NON POSSO leggere) , ma siccome non mi piace di essere accusata di giudicare senza informarmi, ho fatto un po' di ricerche sulle domande da lei poste e di seguito le rispondo punto per punto.
Dopo di che, le pongo alcune domande io, e mi piacerebbe avere risposta.
La ringrazio.

Prima cosa: io non mi faccio imbeccare da nessuno, pongo le domande che si pone buona parte del mondo scientifico, a partire da Aifa (l'agenzia del farmaco italiano) che non attacca Macchiarini ma chiede risposte.
Le MIE domande a cui lei non ha risposto sono: l'AIFA si è mossa spontaneamente insospettita da qualcosa o è stata invitata ad indagare da qualcuno (per esempio come la Guardia di Finanza che, dopo un esposto proveniente dall'interno di Careggi, sta chiamando tutti i pazienti di Macchiarini per chiedere loro se hanno pagato qualcosa in nero); e lei come è venuto a sapere di questo, visto che non ne ho trovato traccia nelle agenzie di stampa..?

Le stesse che ha chiesto Lancet (sui follow up dei pazienti sottoposti a trapianto) una delle più prestigiose riviste scientifiche del mondo
(in realtà Lancet come rivista non ha chiesto niente. Quando la rivista vuole fare un commento autorevole pubblica un editoriale. Ma in questo caso ha solo pubblicato delle lettere di commento, che sono quelle da lei citate:
Toshihiko Sato e Nakamura riferiscono  che stanno lavorando sullo stesso problema dai primi anni '90, e che preferiscono usare un supporto artificiale. Gli stessi autori hanno pubblicato successivi lavori, ma tutti sui cani. Quindi, sono ancora agli studi sperimentali.
Wei Wu e coll. mettono in dubbio che la mucosa sopravviverà, perché la vascolarizzazione è insufficiente, e chiedono un follow-up. A queste obiezioni Macchiarini risponde immediatamente dicendo che il follow-up si sta facendo (ovvio!) e che le cellule erano ben vive dopo 48 ore e che i neovasi si stavano riformando – cosa descritta anche nell'articolo originale. A posteriori, se la paziente dopo 18 mesi era ancora in buone condizioni, evidentemente quanto paventato NON si era verificato.
Anche
Delaere dice che l'apporto di sangue potrebbe essere insufficiente, e contesta che non sia stata fatta una biopsia profonda della trachea trapiantata ma “solo una broncoscopia. Macchiarini replica, nella stessa sede, che in realtà non c'è stato nessun problema di cicatrizzazione e che i neovasi si sono riformati rapidamente. Poi aggiunge che nella chirurgia delle prime vie aeree il risultato si valuta con la broncoscopia, gli esami funzionali e la clinica (il paziente respira bene? Questo è lo scopo della chirurgia).
Peng Zhang fa osservare che la tecnica applicata da Macchiarini ha richiesto un lavoro di mesi, e che se la paziente avesse avuto un tumore non ci sarebbe stato il tempo sufficiente per preparare l'organo da trapiantare. Macchiarini risponde che sta già lavorando per rendere il procedimento più flessibile ed in grado di venire incontro a esigenze urgenti. Cosa che  ha fatto già nel secondo trapianto.
Dunque le risposte a molti dubbi Macchiarini le ha date immediatamente, ed ha dimostrato poi coi fatti (i nuovi interventi) che questi dubbi erano in gran parte inconsistenti.

Seconda cosa: dopo la prima pubblicazione del primo trapianto (giugno 2008)
(in realtà effettuato a giugno, pubblicato a novembre) avvenuta sempre su Lancet, il dottor Macchiarini non ha mai pubblicato altro e mi riferisco proprio ai follow up: particolare di non poco conto visto che il chirurgo ha eseguito nel frattempo altri otto trapianti.
Anche questo non è esatto: per pubblicare una casistica con follow-up bisogna avere almeno 10-20 pazienti seguiti per molti mesi, altrimenti nessuna rivista la prende in considerazione. Quindi è TECNICAMENTE IMPOSSIBILE pubblicare il follow-up a lungo termine di pazienti operati negli ultimi sei mesi.
Nell'articolo su Cell Mol Life Sci pubblicato in dicembre 2010, a pag 4191 cita la tecnica di Wu e altri che hanno provato altri supporti e riferisce i problemi che questi supporti hanno; alle pagg. 4192-93 riporta le innovazioni tecniche nel caso del bambino e il follow-up fino al momento in cui l'articolo è stato scritto (luglio 2010).
E nell'articolo su Biomaterials (dicembre 2010) descrive in dettaglio come sono state preparate le trachee e le loro caratteristiche biofunzionali, inclusi tutti i test che non aveva fatto nel pimo trapianto e di cui Delaere aveva notato la mancanza.
Oltre a questi due articoli, negli ultimi due anni il suo gruppo ne ha pubblicati altri 7 (uno sperimentale), che chiariscono l'approccio metodologico, i pro ed i contro dei vari approcci, i problemi ancora da affrontare e come li stanno affrontando.

Terza cosa: sul Karolinska mi dispiace contraddirla, ma fin dal primo articolo 28 agosto e 10 settembre scrissi che Macchiarini al Karolinska sarebbe tuttalpiù diventato visiting professor (professore a contratto).
(Su questo le ho già risposto: il visiting professor in Svezia deve avere le caratteristiche di un full professor, cioè avere un dottorato di ricerca, congrue pubblicazioni ed attività scientifica, aver fatto lavoro di docenza, incluso essere stato tutor di dottorandi, ecc.).
Cosa che effettivamente è, basta andare a controllare sul sito internet dello stesso Karolinska. Visiting professor, non sto a tediarla più di tanto, è un ruolo ben diverso da quello di professore ordinario che Macchiarini sosteneva sarebbe diventato.

Quarta cosa: dell'istituto europeo ho scritto il 6 gennaio, il primo febbraio e mi dispiace contraddirla di nuovo anche oggi se le legge bene il lungo articolo di cui la visita dei tre professori svedesi citati anche per nome è parte centrale dell'articolo.

(e si dice anche che "Macchiarini ha risposto alle domande del Comitato etico"; però nel titolo si dice che c'è ancora un'ombra).

Considerazione finale: se crede le mando la rassegna di tutti gli articoli scritti dal 2009 ad oggi.
(Questa non l'ho ancora ricevuta).

Non troverà mai una mia considerazione sulle qualità tecnico-scientifiche del chirurgo. Ma solo una richiesta di trasparenza, risposte e chiarezza che altri e non mi riferisco solo a Macchiarini non hanno avuto. Ripeto non mi faccio imbeccare da nessuno, faccio il giornalista non il microfonista delle veline istituzionali. E dunque, seguendo le buone
regole che imporrebbe il mio mestiere rifletto sulle cose, riporto i dubbi, le luci e le ombre di una vicenda importante per la sanità italiana, toscana e internazionale. E soprattutto pongo solo delle domande. E' per caso una colpa? Significa forse essere venduti?

No, significa non capire che
porre domande del genere sulla stampa laica (in particolare quelle sulla mancanza di follow-up ”di interventi eseguiti da pochi mesi o settimane) e con titoli sempre ammiccanti (ombre, stop del comitato etico ....), può indurre la gente a pensare che Macchiarini sia una specie di dott. Frankenstein che fa ricerca sulla pelle dei pazienti fregandosene delle conseguenze, solo per avere visibilità.
E questo (e lo dico per esperienza diretta) è assolutamente falso.

In buona sostanza, Macchiarini continuerà ad operare ed a fare ricerca, perché è quello che sa e vuole fare. Se non lo potrà fare in Italia, lo farà all'estero: quindi i bastoni tra le ruote che gli mettono a Firenze non lo bloccheranno.
L'unico vero problema sarà per i pazienti e per chi glieli deve inviare. Quelli facoltosi lo seguiranno all'estero, gli altri subiranno le conseguenze di questa assurda lotta.
Vuole sapere un altro aneddoto, di una decina di anni fa?
Viene da noi un paziente con un tumore cardiaco molto maligno;  aperto e chiuso da un famoso cardiochirurgo. Non risponde alla chemioterapia, l'unica possibilità è un nuovo intervento. Un altro cardiochirurgo si rifiuta di operare. Chiamo il primo che lo ha operato: lui mi risponde che non si sente di metterci più mano. Gli chiedo se conosce Macchiarini e lui: E l'unico che potrebbe farlo.
Lo chiamo (lavorava ad Hannover) e mi dice che è molto scettico
(il rischio operatorio era alto), ma era disposto a valutare il paziente, ma devo procurargli il modulo E112 (in cui si dice che in Italia non è operabile) per il rimborso da parte del SSN.
Faccio la richiesta citando i due cardiochirurghi che si erano rifiutati di operarlo e il secondo - a cui arriva la richiesta per autorizzazione - mi chiama per dire: non ho mai detto che non lo opero. Allora quando lo opererebbe?. Mah, bisogna vedere, intanto faccia un altro po' di chemioterapia. In sostanza, aveva paura di operare ma non voleva ammetterlo. Così, temporeggiava.

Nelle more sono comparse le metastasi cerebrali,  ed il paziente è morto dopo un paio di mesi. A soli 41 anni...
E' questo che vogliamo?
(NB: non dico che Macchiarini l'avrebbe operato; ma se avesse detto sì, l'avrebbe fatto, o altrimenti avrebbe detto chiaramente di NO e non avrebbe temporeggiato).


A proposito del curriculum:
anche buttando via gli anni italiani e americani, il curriculum di Macchiarini, è sempre qualcosa di stratosferico: accreditato per trapianti di polmone, endoarteriectomie polmonari, membro del comitato europeo per la terapia chirurgica delle malattie cardiopolmonari terminali, esperto di chirurgia della trachea e di chirurgia toracica pediatrica, esperto di chirurgia dei tumori cardiaci maligni; Honorary Professor al UCL e Invited Professor ad Harvard.
L'anno scorso Macchiarini (grazie al suo accreditamento estero) aveva ottenuto la possibilità di fare i trapianti di polmone (chirurgia impegnativa che genera attrazione) a Firenze; via lui, via i trapianti...
Crede che Firenze come città abbia guadagnato qualcosa da tutto questo fango..?
E l'Università di Firenze che cosa ci ha guadagnato..?

Questa è la stessa domanda che ha fatto, alla Facoltà di Medicina, il senatore Ignazio Marino, che forse di trapianti, ricerca e valore dei titoli italiani ed esteri, ne sa qualcosa.

Chiara Lestuzzi

Gaggioli mi accusa di nuovo di essere disinformata e riprende i discorsi sul Comitato Etico che chiede risposte ecc. ecc.

 




Le ho scritto semplicemente per dimostrare che le tante domande che lei poneva, hanno in realtà già avuto risposte. E da Macchiarini stesso, visto che ho citato le cose pubblicate da lui. E lui ha ben altro da fare che perdere tempo a rispondere a un giornalista che non sembra proprio un esperto di Medicina.
La mia intenzione - veramente - era di provare semplicemente a convincerla che sta sbagliando a guardare sempre con tanta diffidenza a Macchiarini.
La sua risposta mi fa temere che davvero lei sia prevenuto.

Dopo che ho smontato tutte le sue critiche, non avendo altri argomenti, ritira fuori la storia del protocollo al Comitato Etico. Che Macchiarini è il primo a voler fare, di sicuro.
E sa perché? Perché ormai per pubblicare una qualsiasi casistica le riviste chiedono la registrazione del consenso del Comitato Etico. Le piccole serie fatte fuori protocollo sono la base su cui costruire lo studio prospettico
.

Comunque per l'ennesima volta le spiego (visto che sembra debole in geografia) che la provincia di Pordenone dista qualche centinaio di Km da Firenze, quindi non posso documentarmi su quello che scrivete su carta, ma non mettete nel sito; e certi sfottò mi sembrano fuori luogo.

Intanto potrebbe rispondere alle altre domande che le ho fatto (come le è venuto in mente di intervistare la rappresentante AIFA e quello del CE..?).
E soprattutto: CUI PRODEST?


Chiara Lestuzzi, MD

 

 

 

Paolo Macchiarini